Venerdì 13 maggio, dalle 18 alle 21, Fondazione Zucchelli inaugura IN AND OUT. Mostra dei vincitori dei Concorsi Zucchelli e delle Residenze d'artista 2020 e 2021, a cura di Carmen Lorenzetti. Dal 1963, la Fondazione Zucchelli sostiene le nuove generazioni assegnando, attraverso il Concorso Zucchelli, borse di studio agli allievi più meritevoli dell'Accademia di Belle Arti di Bologna. In mostra sono proposte opere inedite dei vincitori e delle vincitrici delle edizioni 2020 e 2021 del Concorso Zucchelli e delle Residenze d'artista, selezionati tra gli studenti e le studentesse più meritevoli dell'Accademia di Belle Arti di Bologna da una giuria composta da Lorenzo Balbi, direttore artistico del MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna, e dai docenti, critici d’arte e curatori Valerio Dehò e Carmen Lorenzetti. La mostra fa parte della decima edizione di ART CITY Bologna, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in concomitanza di Arte Fiera.
Resistendo alle difficoltà degli ultimi due anni, passati ad entrare e uscire da ripetuti lockdown, ognuno dei giovani talenti premiati ha continuato a perfezionare il proprio linguaggio, quasi tutti producendo per l’occasione un’opera nuova, spesso connotata da linguaggi sperimentali, che utilizzano l’immagine in movimento o il suono, in modo da coinvolgere maggiormente lo spettatore in una fruizione multimediale, ma anche utilizzando tecniche classiche con uno sguardo fresco.
La mostra include le opere di Arianna Bassetto, Michele Di Pirro, Nikola Filipović, Massiel Leza, Alice Mazzei, Liu Jiying, Mona Karami Khoshkabad, Mihály Mór Kovács, Zheng Ningyuan, Mehrnoosh Roshanaei, Claudio Valerio, Gioele Villani, Rui Wang, Kun Zhao.
Zu.Art giardino delle arti
Vicolo Malgrado 3/2, Bologna
Vernice: venerdì 13 maggio h 18-21
Orari durante ART CITY Bologna:
giovedì 12 maggio h 12-19 | sabato 14 maggio h 18 -23 | domenica 15 maggio h 12-19.
La mostra proseguirà fino al 31 luglio, con accesso su prenotazione scrivendo a eventi.fondazionezucchelli@
Nell'ambito di Art City segnala 2022
IN AND OUT
Mostra dei vincitori dei Concorsi Zucchelli e delle Residenze d’artista 2020 e 2021 | Allievi Accademia di Belle Arti di Bologna
A cura di Carmen Lorenzetti
Mehrnoosh Roshanaei
Hope
2021
olio su tela
70 x 50 cm
La “speranza” è quella cosa piumata
2021
olio su tela
100 x 150 cm
Senza canto
2020
olio su tela
150 x 100 cm
Omid
2022
Video
1:56 min
Il canto del cigno
2021
Video
00:30 min
Nikola Filipović,
Fuori scala
2021
Stampa digitale su PVC
ciascun elemento 300 x 140 cm
Mona Karami
Senza Titolo #7
2021
Marmo Nero Belgio
46 x 46 x 1,2 cm
Liu Jiying
Adagio 10 sonatine
2021
audio, metronomo, libretto, dimensioni variabili
Arianna Bassetto
anx.i.e.ties
2021
sticker e pittura su tela e cellulare
quadro 50 x 50 x 2 cm dimensione totale installazione 80 x 115 cm
Claudio Valerio
Lo stante
2021
carboncino, gommalacca e grafite su carta
39 x 30 cm
L’andante
2021
carboncino, gommalacca e grafite su carta
39 x 30 cm
Wang Rui
Andare verso l’ignoto
2020
gesso, tela, legno, formica
60 x 180 cm
Mihály Mór Kovács
GPS
2019
mosaico di pietra calcarea, marmo nero, C2FTE S2 elastorapid, struttura di ferro
50 x 50 x 10 cm
Alice Mazzei
Inattesa
2021
olio su tavola
40 x 30 cm
Zhao Kun
Odore visibile
2021
cera gelatinosa, lana su carta
42 pezzi ciascuno di 10 x 10 cm
Gioele Villani, /tree_gen/TG_v5_3_multiFib_20211224_143912
2021
disegno automatico da Succosa Red, inchiostro e carta
50 x 70 cm
/tree_gen/TG_v5_3_multiFib_20211224_150224
2021
disegno automatico da Succosa Red
inchiostro e carta
50 x 70 cm
/tree_gen/TG_v5_3_multiFib_20211224_153702
2021
disegno automatico da Succosa Red, inchiostro e carta
50 x 70 cm
Michele Di Pirro,
Nero Induzione
2021
video loop
Massiel Leza
Autoritratto
2022
acquerello su carta Fabriano
180 gr, 240 x 150 cm
Ningyuan Zheng
TERESA MODA
2021
video di 2 canali, colore, suono stereo
30min
IN AND OUT
Ci lasciamo alle spalle l’inverno dei rinnovati lockdown e la primavera inoltrata ci fa sperare nel futuro. Le attività culturali sono riprese e anche l’operosa Fondazione Zucchelli mette in cantiere nuovi momenti di aggregazione cittadina grazie alla promozione dei giovani artisti provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Bologna. Negli spazi di Zu.Art la Fondazione ospita una mostra che mette insieme i vincitori dei premi Zucchelli del 2020 e del 2021, che hanno avuto solo dei brevi sprazzi di presentazioni durante il corso di questi due malinconici anni. Gli studenti comunque hanno continuato a produrre e a perfezionare il proprio linguaggio. Infatti, rispetto alle occasioni che li hanno visti vincitori e alle brevi mostre che ne sono seguite, l’evoluzione è evidente e promettente. Quasi tutti propongono per questa mostra in occasione di Art City 2022 un’opera nuova, spesso connotata da linguaggi sperimentali, che utilizzano l’immagine in movimento o il suono, in modo da coinvolgere maggiormente lo spettatore in una fruizione multimediale, ma vi sono anche opere che utilizzano con sguardo fresco e riflessivo tecniche classiche. Gli studenti del 2020 che partecipano: la vincitrice del Premio al Talento Mona Karami porta una delle sue enigmatiche forme di marmo piatto e aderente alla parete indecise tra lo statuto della bidimensionalità e della tridimensionalità con un’attenzione profonda legata alla tipologia e alle ragioni del materiale; la menzione d’onore Liu Jiying presenta un’opera specialmente pensata durante il lockdown intitolata ADAGIO 10 sonatine (2021), un’installazione con fotografie, spartiti disegnati con particolarissime note e un sonoro che richiama i suoni della città e un’attenzione acuita nei confronti dell’esterno, la città i suoi suoni-colori-presenze; Arianna Bassetto con l’installazione anx.i.e.ties (2021) composta da due quadri e un cellulare ragiona sul tema dell’ansia, acuita nei tempi in cui viviamo, ma in realtà malessere ormai diffuso e provocato dall’iperstimolazione cui le nostre menti sono sottoposte attraverso il bombardamento pubblicitario, propagandistico e dei social media: stickers e loghi sono tumulati sotto a una pittura bianca, ma ricompaiono in forma di richiamo sonoro insistente e incontenibile. Claudio Valerio utilizza il disegno come luogo di meditazione filosofica e le sue forme, improbabili e surreali presenze, indecise sul proprio status, appaiono come metafora di condizioni universali e richiamano nei titoli Lo stante e L’andante (2021) gli illustri esempi di Boccioni, tradotti in consapevolezza contemporanea; Wang Rui nell’installazione Andare verso l’ignoto (2020), che si richiama a forme naturali, fa un ragionamento sulla futilità del progresso tecnologico dell’uomo, sulla sua sete vana di ignoto che sta producendo morte e desolazione, utilizza così una prospettiva ecologica sul destino dell’umanità e della terra. Infine Zhao Kun che è interessata alle relazioni sensoriali e psicologiche che abbiamo con il mondo, ha prodotto Odori Visibili. L’opera scaturisce da un’analisi approfondita delle strutture cellulari dei materiali che producono i diversi odori delle sostanze e come questi alla fine sono recepiti dal nostro olfatto. Gli studenti vincitori nel 2021: il Premio al Talento Gioele Villani si rifà ad una lunga tradizione novecentesca di disegno automatico prodotto dalla macchina e che va da Jean Tinguely a Reena Spaulings, passando per Pinot Gallizio e Eva Marisaldi: e progetta e programma i codici generativi del robot “Succosa” che, a sua volta, produce disegni acutangoli che incarnano distopici paesaggi; la Menzione d’onore Michele Di Pirro propone Nero induzione (2021), un video che iscrive nella temporalità dell’immagine in movimento un processo lentissimo, quello dell’oscuramento delle carte chimiche degli scontrini: l’obsolescenza programmata che contraddistingue la società dei consumi è resa in maniera perturbante con l’avanzare minaccioso di una soffice superficie nera che ricoprirà imperturbabile la carta candida dell’originale. Nikola Filipović ripropone parte di un’installazione composta da 6 stendardi monumentali concepita per il Museo Civico Medievale nel 2021: le immagini nere e bianche su fondo carminio sono liberamente tratte dai codici miniati conservati nel museo e riecheggiano la Divina Commedia di Dante Alighieri: il giovane artista conferma l’abilità e la sensibilità nell’uso sintetico e vivace del mezzo del disegno coniugate con un evidente gusto per il colore piatto e squillante. L’opera di Mihály Mór Kovács del 2019 è una scultura intitolata GPS e si riferisce al tema del gioco. Per il giovane artista è una metafora potente della vita e della realtà, luogo in cui si condensano le immagini del mondo per creare nuove regole e sistemi, capaci di mettere in comunicazione il quotidiano con un nuovo ritmo temporale e una realtà parallela e sovversiva. Inattesa di Alice Mazzei recupera l’idea dei suoi lavori precedenti di un nascondimento cui aggiunge in questa versione una notazione fantasmica, misteriosa, sempre unita ad una temperie surrealista che forse non fa altro che occultare la pittura stessa svelandola attraverso il medium stesso. La videoinstallazione di Mehrnoosh Roshanaei Bloom again (2021) si riferisce ad una natura in via d’estinzione, ad un mondo irrimediabilmente perduto. Al video, fanno da contraltare due dipinti che si riferiscono alla stessa tematica e hanno una strana e perturbante fattura che parla della metamorfosi della realtà e della natura, che vengono trasformate nella materia inequivocabile del digitale e dell’artificiale. Oltre ai vincitori del premio annuale che consiste, oltre che nelle possibilità di mostre, in borse di studio, questa edizione raccoglie il laborioso e munifico lavoro della Fondazione nei confronti di due altre ghiotte occasioni cittadine rivolte agli studenti dell’Accademia. Massiel Leza è stata selezionata come tredicesima artista all’interno della residenza del MAMbo, chiamata Il Forno del Pane nel 2021, in particolare il tredicesimo posto era riservato ad uno studente dell’Accademia di Belle Arti iscritto al Biennio Specialistico. La Fondazione ha contribuito alla residenza con una generosa elargizione in denaro. Massiel ha lavorato sul concetto di autoritratto attraverso un processo legato anche al computer, ma per questa occasione ha selezionato un Autoritratto ad acquerello del 2022, che prosegue il lavoro che porta avanti da qualche anno sull’espressione di un’identità di genere fluida, in continua costruzione e decostruzione, al limite del visibile. L’opera è eseguita con consumata maestria nell’uso prezioso dell’acquerello. Zheng Ningyuan invece ha partecipato alla residenza-studio a cura di Alchemilla Bologna nel 2021 realizzata con il contributo di Fondazione Zucchelli e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. La selezione è stata effettuata dalla Fondazione Zucchelli con l’Accademia di Belle Arti di Bologna e MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. L’artista, che frequenta il Biennio Specialistico di Scultura dell’Accademia, presenta il video Teresa Moda, che si riferisce ad un fatto di cronaca del 2013 che vide l’incendio dell’azienda omonima legata al tessile pratese. Prato e la concentrazione di aziende e manodopera cinese (e pakistana) costituiscono il terreno privilegiato di analisi di Ningyuan, che studia i fenomeni dell’immigrazione in Italia, la tutela dei diritti dei lavoratori, il portato socioculturale della presenza straniera in Italia e, in generale, i rapporti tra Italia e Cina nel contesto della globalizzazione.
Carmen Lorenzetti, curatrice